Ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento del coniuge e dei figli conta il reale tenore di vita, a prescindere dalla provenienza degli stessi. Quindi anche quelli c.d. in nero.
Cosa succede in caso di separazione qualora vi siano dei redditi non dichiarati? Ai sensi dell’articolo 156 del Codice Civile, nel corso della separazione il coniuge economicamente più forte deve versare un assegno di mantenimento al coniuge più debole. Tale valutazione viene fatta in ragione della reale situazione economica di ciascun coniuge. In presenza di redditi non dichiarati il quadro generale si complica.
Lavori non dichiarati: come varia il calcolo dell’assegno di mantenimento
Quando ci troviamo in presenza di eventuali redditi non dichiarati o c.d. “in nero” l’importo dell’assegno di mantenimento risulta essere di difficile determinazione. Infatti la legge prevede che sia il giudice a stabilire l’entità dell’assegno di mantenimento in forza della reale situazione patrimoniale dei coniugi. La recente giurisprudenza prevede che anche il lavoro in nero contribuisca a incrementare le disponibilità reddituali. Pertanto la presenza di un’occupazione, anche non dichiarata, rappresenta una prova della reale capacità economica di un soggetto.
Cosa succede in sede di separazione nel caso di somme non dichiarate?
Sentenza Corte di Cassazione: n.22616 del 1 Agosto 2021
La Corte di Cassazione chiarisce che al fine di valutare le consistenze economiche per determinare l’assegno di mantenimento debbano considerarsi anche somme non dichiarate.
Il caso attiene a una separazione promossa presso il Tribunale di Milano nel cui procedimento veniva dichiarato l’addebito nei confronti del marito. Nel caso concreto la moglie non riteneva adeguato quanto disposto in ragione di altri redditi provenienti dall’attività professionale del marito e non dichiarati.
La Corte di Appello rigettava il ricorso ritenendo che le eventuali somme non dichiarate non potevano essere utilizzate come parametro di riferimento e che quindi non vi era la necessità di accertamenti da parte della polizia tributaria in ordine al reale reddito del marito.
La Corte di Cassazione, nell’accogliere le motivazioni di parte ricorrente, stabilisce che: “ai fini della determinazione degli assegni di mantenimento del coniuge e dei figli conta il reale tenore di vita quando gli stessi vivevano insieme, a prescindere, dalla provenienza delle consistenze reddituali o patrimoniali quindi anche quelli occultati dal fisco“.
Assegno di mantenimento quando l’ex coniuge lavora in nero: il ruolo dell’agenzia investigativa
Tenendo sempre in considerazione l’obbiettivo che il cliente vuole ottenere, per esempio acquisire dati e prove utili al fine di accertare eventuali attività lavorative non dichiarate le indagini vengono svolte mediante:
- Verifica degli spostamenti in orari concordati, tramite attività di monitoraggio visivo statico (c.d. appostamento) e dinamico (c.d. pedinamento);
- Utilizzo di Sistemi Satellitari Gps, così come previsto e autorizzato dal D.M. 269 del 1 Dicembre 2010;
- Tecniche di Intelligence su base O.s.i.n.t. (Open Source Intelligence), HiumInt e SocMint;
- Al termine delle indagini viene fornito un Rapporto scritto producibile in giudizio corredato di prove fotografiche e filmati;
- Documentazione tramite filmati e/o foto ;
- Elenco dei dipendenti che hanno effettuato l’indagine per una eventuale chiamata in qualità di testimoni in giudizio presso il tribunale competente.
Affidarsi ad Agenzia Investigativa delle Alpi vuol dire essere in grado di dimostrare le modificazioni della situazione patrimoniale/affettiva dell’ex coniuge tramite documentazione legalmente riconosciuta dal Tribunale e di conseguenza acquisire dati e prove determinanti per richiedere la rivalutazione dell’assegno di mantenimento.
Assegno di mantenimento quando l’ex coniuge lavora in nero: domande e risposte
Sì, assolutamente. La legge e numerose sentenze della Corte di Cassazione (come la n. 19042/2003 e la n. 9915/2007) stabiliscono che il giudice deve considerare le effettive condizioni economiche delle parti, non solo quelle che risultano dai documenti ufficiali. Un reddito da lavoro non dichiarato è un elemento fondamentale per la determinazione o la revoca dell’assegno.
No, una semplice affermazione non ha alcun valore legale. Vige il principio dell’ “onere della prova”: è necessario fornire le prove concrete a sostegno di ciò che afferma.
Agenzia Investigativa delle Alpi è specializzata nelle Investigazioni per ridiscussione dell’assegno di mantenimento. Tramite l’attività di indagine è possibile acquisire dati e prove atte a richiedere la rivalutazione dell’assegno di mantenimento in forza dei redditi non dichiarati derivanti dal c.d. lavoro in nero.