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Nuova convivenza dopo la separazione

Nuova convivenza dopo la separazione

Nuova Convivenza dopo la separazione? Scopri come affrontare nuove relazioni con o senza convivenza.

In caso di una nuova convivenza dopo la separazione spesso ci imbattiamo in situazioni complesse legate ai divorzi e ai nuovi legami affettivi. L’assegno divorzile è uno degli aspetti legali più delicati di questa transizione e, sempre più spesso, si verifica in contesti in cui una delle parti inizia una nuova relazione.

In questo articolo esploreremo la tematica delle nuove relazioni, con o senza convivenza, in seguito ad una separazione. Scopriremo come un’agenzia investigativa svolge un ruolo fondamentale per garantire che i diritti delle parti coinvolte vengano rispettati.

Un quadro generale sull’Assegno Divorzile

L’assegno divorzile è un accordo finanziario tra coniugi che divorziano e la sua finalità principale è garantire un adeguato sostentamento al partner più debole economicamente. Questo può essere complesso quando una delle parti coinvolte inizia una nuova relazione. Per approfondire questo tema leggi gli articoli “il calcolo dell’assegno di mantenimento” e “assegno di mantenimento se l’ex coniuge lavora in nero“.

Nuova Relazione Senza Convivenza

Molte persone dopo un divorzio decidono di avviare una nuova relazione senza convivere con il partner. Questo scenario è in grado di avere implicazioni significative sull’assegno divorzile. Da un lato, per la parte pagante, la nuova relazione dimostra la capacità del beneficiario di essere autosufficiente. Dall’altro, chi lo percepisce potrebbe sostenere che il legame appena instaurato non implichi un cambiamento significativo nelle sue condizioni finanziarie.

In situazioni come queste, un’agenzia investigativa svolge un ruolo cruciale nel raccogliere prove oggettive per confermare o respingere tali rivendicazioni. Ciò può essere dimostrato mediante attività di indagine su base Osint/Socmint e tramite attività di monitoraggio visivo dinamico (c.d. pedinamento).

Nuove Relazioni con Convivenza

In caso di nuove convivenze dopo la separazione cosa cambia per l’assegno di mantenimento? Per chi paga, la coabitazione dimostra un cambiamento significativo nelle condizioni finanziarie del beneficiario. D’altra parte, il partner che lo percepisce potrebbe sostenere che vivere con un’altra persona non influisca sulle sue esigenze economiche.

In questo contesto, un’agenzia investigativa specializzata è fondamentale nel raccogliere informazioni accurate sull’effettiva convivenza. Ciò potrebbe includere la sorveglianza discreta tramite attività di pedinamento e la documentazione delle attività quotidiane per dimostrare se la coabitazione è effettiva o solo apparente. In questo caso è utile anche il monitoraggio attraverso dispositivi GPS (così come previsto e autorizzato dai Decreti del Ministero dell’Interno n. 269 del 1 dicembre 2010): consentono di individuare con precisione la posizione del veicolo in questione e di tracciare i percorsi e le soste da esso effettuate. Clicca qui per maggiori informazioni.

Il Ruolo dell’Agenzia Investigativa delle Alpi in caso di Nuova convivenza dopo la separazione

Un’agenzia investigativa può svolgere un ruolo chiave nella gestione di casi legati a una nuova convivenza dopo la separazione. Le indagini condotte contribuiscono a garantire che le decisioni giuridiche siano basate su fatti concreti e prove obiettive.

Tenendo in considerazione le esigenze della Committenza vengono strutturate le attività di Indagine per le ridiscussione dell’Assegno di Mantenimento. Al termine delle Indagini viene consegnato un Rapporto Investigativo producibile in sede di Giudizio correlato da immagini fotografiche e video.

Nuova convivenza dopo la separazione: domande e risposte

Il mio ex coniuge, a cui verso l’assegno, ha un nuovo partner. Posso smettere di pagare?

Sì, il diritto a ricevere l’assegno di mantenimento cessa se l’ex coniuge instaura una convivenza stabile e continua (more uxorio) con il nuovo partner. Deve trattarsi di un nuovo progetto di vita comune, basato sulla reciproca assistenza morale e materiale.

Cosa distingue una “convivenza stabile” da una semplice relazione agli occhi della legge?

La differenza è sostanziale. Una “convivenza stabile” implica un progetto di vita comune caratterizzato da stabilità, continuità, una residenza comune e un legame di reciproca assistenza. Non si tratta solo di dormire insieme, ma di condividere la quotidianità come una vera e propria famiglia. È proprio la dimostrazione di questi elementi che fa la differenza in tribunale.

Come posso dimostrare al giudice che la relazione del mio ex è una convivenza stabile?

L’onere della prova spetta a te. Non basta affermarlo, bisogna provarlo con fatti concreti. Questo è il ruolo di un’indagine investigativa, che serve a raccogliere le prove oggettive necessarie. L’investigatore documenta la condivisione di un’abitazione, le abitudini comuni, la continuità della relazione e tutti gli elementi che, messi insieme, disegnano il quadro di una famiglia di fatto.

Cosa ottengo in concreto dall’indagine da portare in tribunale?

Al termine dell’attività investigativa, riceverai un dossier investigativo dettagliato e valido per l’uso in sede legale. Questa relazione, corredata da prove fotografiche, documenta in modo inconfutabile la natura stabile e continuativa della nuova convivenza dell’ex coniuge.

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